Ci siamo presi alcuni giorni di tempo per mettere insieme tutto ciò che riguarda la revoca del De Cristofaro al Giugliano Calcio, una questione che tiene con il fiato sospeso popolo e società e anche se come affermato in Consiglio Comunale, era un atto dovuto, bisogna fare chiarezza su molte dinamiche, aspettando dagli organi competenti le motivazioni ufficiali. E’ comunque una storia che ha radici lontane.
L’arrivo di Mazzamauro a Giugliano
E’ giusto partire dall’estate 2021, quando Alfonso Mazzamauro e la sua famiglia decisero di riportare il calcio a Giugliano dopo un’annata a dir poco disastrosa conclusa con la retrocessione in Eccellenza sotto la proprietà di Palma.
Mazzamauro portò il calcio a Giugliano grazie al titolo del Savoia che gli apparteneva in Serie D e con estrema umiltà ma con grande concretezza affermò alla piazza che l’ambizione era quella di portare la squadra nel calcio professionistico nel giro di pochissimi anni. L’impresa dopo un mercato altisonante riuscì nel primo anno ed il Giugliano per la prima volta nella storia si ritrovò tra i professionisti raggiungendo la Serie C.
Al tempo lo stadio De Cristofaro non era a norma per disputare le gare professionistiche, ma il Sindaco davanti alle telecamere di tv locali affermò espressamente che dopo solo 3 o al massimo 4 giornate tutto sarebbe stato messo a norma. Nel frattempo lo stesso Sindaco Pirozzi prese accordi con il collega di Avellino per far giocare queste gare alla squadra al Partenio-Lombardi di Avellino.
Le giornate passavano inesorabili e la società tra enormi sacrifici dovuti ai costi di affitto, albergo e quant’altro, si è trovata a disputare l’intero campionato ad Avellino aspettando sempre risposte dall’Amministrazione Comunale, che ha più volte trovato il modo di rinviare l’inizio dei lavori richiesti dalla Lega per l’omologazione dello stadio cittadino.
L’accordo tra società e Comune per la concessione
Dopo svariati incontri andati a vuoto, la società ed il Comune di Giugliano sono riusciti ad arrivare ad un compromesso, il Comune ha fatto presente alla società di proprietà dei Mazzamauro, che le casse comunali avrebbero potuto coprire solo una parte dei costi dei lavori dello stadio e che il resto poteva essere coperto dalla stessa società per poter avere la concessione dello stadio (tutti atti messi a verbale dell’allora dirigente comunale De Rosa).
La famiglia Mazzamauro pur di riportare il calcio al De Cristofaro si è quindi fatta carico di enormi spese per:
- Prefiltraggio
- Cancelli di raccordo al prefiltraggio
- Sala stampa
- Sala Antidoping
- Manto erboso
- Intaso del manto erboso
- Panchine
- LED a bordo campo
- Zona ospitality
- Sala delegati
- Tribuna stampa
- Spese di sorveglianza diurna e notturna
- Spese di manutenzione ordinaria e straordinaria
- Rifacimento dell’impianto idrico
Questi sono solo alcuni dei servizi di cui si sono sobbarcati i Mazzamauro in accordo con il Comune per poter rendere lo stadio agibile ed avere una convenzione dello stadio stesso.
Le somme spese dalla società sono quantificabili sicuramente in molte centinaia di migliaia di euro, ma questo non è nostro mestiere e quindi non entriamo nel merito, ma sono comunque spese che la società ha dovuto affrontare per un bene comune della città e che improvvisamente sembrano svanite nel nulla, perchè come riportato dal nuovo dirigente D’Alterio in Consiglio Comunale, la convenzione dello stadio non è risultata a norma dall’Anac, per “l’illegittimità dell’affidamento di assegnare un bene pubblico senza una gara ma con un affidamento diretto”.
In più va specificato che la società si sarebbe fatta carico di enormi spese per avere una concessione in via esclusiva, cosa che non è mai stata fatta, perchè ancora oggi lo stadio è un cantiere aperto e di conseguenza per legge non sono state potute fare le volture necessarie, così come era specificato nella convenzione firmata dall’amministrazione che l’esclusiva dell’uso da parte del Giugliano Calcio sarebbe stata siglata in maniera definitiva quando gli impianti sarebbero stati omologati, ma ancora ad oggi, novembre 2024, la società si trova con una caldaia non funzionante e segnalata più volte alle autorità competenti, quindi con altre spese extra che si accolla il Giugliano e non il Comune, aspettando che chi di competenza risolva il problema in maniera definitiva.
Sicuramente al nuovo dirigente arriveranno le motivazioni ufficiali di tale revoca, dove saranno presenti tutte le spese delle quali si è fatta carico la società Giugliano Calcio, alla quale sono state anche accusate il mancato pagamento delle utenze, l’elusione della Tari e della stipula del contratto idrico, oltre a quelle del consumo elettrico, spese che va chiarito spettano alla società solo per il periodo in cui lo stadio viene “usato” dalla squadra e dove non è mai stato installato un sotto contatore per quantificare le spese comunali per cantieri ancora aperti come quello dei lavori per la ricostruzione della Curva Liternum.
Rispettare tifoseria e società
Sembra molto strano che tra i tanti problemi che in questo periodo stanno assalendo il Comune di Giugliano, esca fuori l’illegittimità della convenzione dello stadio De Cristofaro, cercando di rovinare una delle poche cose che funzionano in città. Atto dovuto ok, ma il Comune come intende risarcire la società della famiglia Mazzamauro per le spese effettuate in passato e perchè colpire un popolo che nel Giugliano Calcio ha trovato finalmente la propria valvola di sfogo dai problemi che assalgono questa città?
Noi come tutti i giuglianesi aspettiamo risposte concrete. Non toccare la dignità del popolo e salvaguardare gli investimenti societari sono la priorità assoluta!!!!!!!!!